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29/03/2024
L’addio al celibato è una delle celebrazioni più amate e conosciute di sempre, una cornice di pura evasione da vivere con le persone più importanti. Non tutti ne conoscono però le origini.
Andando a ritroso nel tempo troviamo una favola tedesca che racconta di una coppia di sposi che, ostacolati dal padre di lei, si videro togliere la dote nuziale.
Gli amici allora organizzarono una grande festa per regalare ai due amanti tutto ciò di cui avevano bisogno per il giorno delle nozze. E’ l’origine del moderno addio al celibato, diverso da quello che conosciamo ma simile negli intenti.
Questo rito di passaggio, caratterizzato da alcool, risate, compagni d’avventura e piccanti sfumature, ha profonde radici anche nei paesi anglosassoni, nel contesto dell’alta borghesia.
I membri più in vista della società infatti, erano soliti trascorrere la serata precedente al matrimonio in compagnia dedicandosi ai piaceri più disparati.
Un addio al celibato altolocato che sanciva l’ingresso nella vita coniugale. Oggi parliamo di una vera e propria tradizione, festeggiata in ogni angolo del mondo con caratteristiche diverse.
Dall’Australia, dove lo sposo spesso si trova intrappolato in situazioni al limite, ai tranquilli festeggiamenti danesi, fatti di sport, cene e passeggiate. In Inghilterra si prediligono addii al celibato lunghi più giorni, folli vacanze ritmate da movida alcolica e feste sfrenate.
In America esistono mete specifiche adibite allo scopo: Las Vegas, Messico, Canada, località di perdizione in cui lasciare il pudore fuori dalla porta.
In Giappone l’addio al celibato è chiamato “nanakorobi yaoki”, che significa “cadere sette volte, alzarsi otto”, una metafora della resilienza e determinazione necessarie ad affrontare la vita di coppia. In India si parla di “sangeet”, una festa tradizionale di danza e musica.
E in Italia come si festeggia l’addio al celibato?
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